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Prevista per il 2020 una recessione del Pil dello 0,6% mentre il debito pubblico salirà al 137%
Il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime di crescita sull’Italia per il 2020, indicando un recessione dello 0,6% dal +0,5% precedente a seguito della pandemia da Coronavirus. Secondo il Fondo le dimensioni di questo calo “potrebbero restare molto incerte per diverso tempo viste le profonde ricadute dell’emergenza”. Il debito pubblico è destinato invece a salire al 137% del pil e il deficit al 2,6%.
L’istituto di Washington loda la risposta decisa delle autorità italiane al Covid-19 ed invita ad “azioni coordinate regionali e internazionali” per contrastare questa grande emergenza globale. Proprio riferendosi al nostro Paese, il Fondo “riconosce e sostiene le priorità delle autorità che sono giustamente concentrate nel combattere la pandemia e sostenere la sanità, i lavoratori, le aziende e le famiglie“.Il Fmi plaude alle autorità italiane per la “loro prudente attuazione della politica di bilancio nel 2019 che è stato meglio delle attese” e per i progressi “nel rafforzamento delle banche“. ma riconosce che il “bilancio quest’anno peggiorerà” a causa degli effetti del virus. La crescita a medio termine è prevista infatti intorno allo 0,7%, sebbene il dato sia incerto per la durata e l’entità dell’emergenza.
Una volta che la crisi economico-sanitaria sarà passata è necessario, secondo l’istituto, attuare un ampio pacchetto di misure per aumentare il potenziale di crescita e la resilienza. In particolare il pacchetto di misure per il nostro Paese dovrebbe includere “riforme strutturali per aumentare la produttività e gli investimenti, un piano di medio termine credibile di risanamento di bilancio per mettere il debito su una traiettoria di calo e misure per sostenere il settore finanziario“.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]