[:it]
Presentato un report durante una riunione virtuale dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali del G20
La web tax è la ricetta giusta per uscire fuori dalla crisi economica e finanziaria dovuta al Coronavirus. Lo rivela l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nel suo report dal titolo Tax and Fiscal Policy in Response to the Coronavirus Crisis, presentato in occasione di una riunione virtuale dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali del G20.
“Le sfide fiscali poste dalla digitalizzazione dell’economia e garantire che le multinazionali paghino un livello minimo di imposte diventeranno una questione più importante di prima. L’aumento dell’uso dei servizi digitali e la necessità di raccogliere maggiori entrate potrebbero quindi fornire un nuovo impulso agli sforzi per raggiungere un accordo a livello internazionale“, riferisce l’Ocse. Parole sostenute e rafforzate dal segretario generale Angel Gurría che ha sottolineato: “Le risposte della politica fiscale sono state finora forti e giustamente focalizzate sulla fornitura di liquidità. Ciò ha contribuito a mantenere la fiducia durante uno shock senza precedenti. Nel frattempo dovremmo tracciare la traiettoria verso un sistema fiscale che possa aiutare a risanare le finanze pubbliche, condividendo l’onere in modo uniforme“.
Ecco allora che la web tax, che punta, nell’era dell’economia digitale, alla regolamentazione della tassazione per le imprese che operano in Rete, con l’obiettivo di garantire equità fiscale e concorrenza leale, è la strada giusta da percorrere. “La concentrazione del lavoro sulle aziende con alti livelli di redditività dovrebbe facilitare la raccolta di entrate senza incidere negativamente sulla ripresa delle aziende che hanno sofferto pesantemente a causa della crisi – scrive ancora l’Ocse. – In quest’ottica i responsabili politici potrebbero lavorare per evitare i rischi di un’azione unilaterale nel settore della tassazione digitale ed evitare il pericolo di una guerra commerciale internazionale che potrebbe derivare dal mancato raggiungimento di un risultato consensuale sulla tassazione digitale. Alcuni paesi potrebbero dover compiere scelte fiscali difficili dopo la crisi e la richiesta di un’efficace attuazione globale della proposta GloBE (di una tassazione minima delle multinazionali) sarà più elevata, non da ultimo per garantire che vi sia parità di condizioni nei livelli di tassazione effettiva tra le principali multinazionali e le Pmi che potrebbero soffrire in modo sproporzionato a causa della crisi“.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]