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Nel 2020 il calo del fatturato è stimato al 20%
Anche il lusso conosce crisi a causa del Covid-19. Ebbene sì, secondo le analisi di Bain & Company e Altagamma, contenute negli aggiornamenti del Monitor Altagamma Bain sui mercati mondiali e dell’Altagamma Consensus 2020, la pandemia colpirà duramente l’industria dei beni personali più preziosi, provocando una recessione ed un calo del fatturato a livello mondiale del 20% nel 2020. L’Europa e l’America sono i Paesi più colpiti per via della loro più lunga esposizione alla crisi e l’assenza di flussi turisti internazionali, soprattutto cinesi. Per quanto riguarda i prodotti, i peggiori impatti sono stimati per gioielli (-23%), orologi (-25%) e abbigliamento (-21,5%), mentre per pelletteria (-17%) e cosmesi (-13%) il calo sarà inferiore.
Il ritorno ai livelli del 2019 è previsto nel 2022 o nel 2023 con diverse traiettorie di crescita nei prossimi anni, traiettorie che dipenderanno da come si svilupperanno i driver principali di mercato, inclusa la risposta strategica dei brand alla crisi. Per il 2025 ci si attende che il mercato raggiunga i 320-330 miliardi di euro: rappresenterebbe un tasso di crescita 2019-2025 del +2/+3%. “Il comparto però ripartirà e il trend di lungo periodo rimane positivo con una crescita del 2-3% da qui al 2025 – sottolinea il presidente di Altagamma, Matteo Lunelli. – L’industria creativa italiana, dotata di risorse manifatturiere, creative e imprenditoriali uniche, ha le carte in regola per rilanciarsi e tornare a esercitare la sua leadership mondiale. Vi sono però alcune priorità: nel breve periodo la tutela delle filiere in difficoltà; nel medio periodo la trasformazione digitale, il rilancio del turismo – che è strategico per tutti i settori – e un’attenzione ancora più forte alla sostenibilità ambientale e sociale”.
Secondo Claudia D’Arpizio, partner di Bain & Company il settore dopo la pandemia sarà profondamente trasformato. “La crisi attuale impone a quest’industria di pensare in maniera ancora più creativa e di innovare ancor più velocemente per soddisfare le richieste dei consumatori e superare i vincoli sui canali. I brand che usciranno vincitori saranno quelli che riescono a interpretare al meglio lo zeitgeist, rimanendo coerenti al loro dna e alle loro radici”.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]