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Per il Presidente l’Organizzazione dipende troppo dalla Cina. Pechino replica: “missiva infangante”
Non si placano le tensioni tra Usa e Cina. I motivi dello scontro riguardano sempre l’emergenza sanitaria e questa volta nel calderone delle accuse di Trump è finita l’Organizzazione mondiale della sanità che secondo il presidente ha gestito male la crisi, ha dato spesso giudizi “inaccurati e fuorvianti” ma soprattutto avrebbe aiutato i cinesi a nascondere la reale portata dalla pandemia nelle sue fasi iniziali. Il numero uno della Casa Bianca non ha dubbi: “L’Oms ha fatto un lavoro molto triste sul Coronavirus perché è un burattino della Cina“. Per questo ha annunciato che intende tagliargli i fondi, portandoli dai 450 attuali a 40 milioni di dollari. “Se l’Oms non si impegna su sostanziali miglioramenti nei prossimi 30 giorni, renderò definitiva la mia decisione temporanea di sospendere i finanziamenti Usa all’Organizzazione mondiale della sanità e riconsidererò la nostra adesione“, ha scritto Trump in una lettera inviata al direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus e postata su Twitter. Quattro pagine di missiva in cui si fanno varie accuse all’Oms sulla cattiva gestione del Covid-19 e l’assoluta dipendenza dalla Cina.
La replica di Pechino non si è fatta di certo attendere. “La lettera inviata dal presidente Usa Donald Trump all’Oms inganna l’opinione pubblica e infanga la Cina“, ha risposto il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian secondo cui gli Stati Uniti hanno calcolato male la mossa di cercare di scaricare sul Paese asiatico le loro stesse responsabilità.
In questo scontro è entrato anche il nostro ministro della Salute Speranza che proprio poco fa, durante il suo intervento all’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato l’importanza che l’Oms “sia guidata solo dalla scienza e sia completamente indipendente da influenze esterne, politiche o finanziarie“. Per Speranza rimane prioritario la creazione di un vaccino per debellare definitivamente il virus. “In questo senso è importante che gli Stati contribuiscano – ha aggiunto Speranza – con risorse umane e finanziarie con l’unico obiettivo di aumentare la preparazione e la risposta dei singoli Paesi con il supporto di alto livello tecnico e scientifico dell’Agenzia al servizio di tutti gli individui. Una sfida fondamentale è lo sviluppo di un vaccino per il COVID-19 sicuro ed efficace, che sia considerato un bene pubblico globale, un diritto di tutti e non un privilegio per pochi“.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]