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La misura va dai 400 agli 800 euro e riguarda chi non può beneficiare di altri sussidi
È online sul sito dell’Inps la procedura per richiedere il Reddito di emergenza (approfondisci qui di cos’è). Si tratta di “un aiuto concreto per due milioni di cittadini messi ancor più in difficoltà dal Coronavirus e che ora potranno ricevere fra i 400 e gli 800 euro al mese“, come ha annunciato su Twitter la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. L’Istituto di previdenza ha annunciato il via libera per la presentazione delle domande.
La misura andrà ad aiutare quelle famiglie o quelle persone che non hanno diritto ad altri sussidi, nemmeno la cassa integrazione. Si prevede quindi che ne facciano beneficio lavoratori in nero, che non sono quindi stati coperti dagli ammortizzatori sociali durante il lockdown, e disoccupati che hanno perso il diritto alla Naspi. Viene escluso chi percepisce il bonus di 600 euro destinato ai lavoratori autonomi, chi percepisce la pensione o chi si trova in stato detentivo.
Si parla di 400 euro per i single che saliranno ad 800 per le famiglie con tre o più figli. Si potrà percepire fino ad un massimo di 840 euro nel caso in cui in famiglia siano presenti componenti in condizioni di grave disabilità e non autosufficienti. I soldi saranno versati per due mensilità, maggio e giugno. La cifra stanziata però è molto più bassa rispetto ai tre miliardi che erano stati promessi dalla ministra. Sul piatto ci sono infatti 959 milioni di euro.
Dopo la procedura di autenticazione sulla piattaforma dell’Inps, si potranno consultare i manuali in cui sono illustrate le indicazioni per compilare correttamente le richieste.
Le domande comunque dovranno essere presentate entro la fine di giugno. Il nucleo familiare non deve presentare un Isee (l’Indicatore della situazione economica equivalente) superiore ai 15 mila euro. Il patrimonio mobiliare per l’anno 2019, inoltre, deve essere inferiore a 10 mila euro e il valore del reddito familiare ad aprile dovrà essere più basso di 400 euro. Infine, bisognerà dimostrare di avere la residenza in Italia.
Ci si potrà anche rivolgere a Caf e Patronati per ricevere assistenza nel compilare gli appositi moduli dell’Inps. L’Istituto nazionale di previdenza sociale e il ministero del Lavoro stanno infatti aggiornando le convenzioni con questi organismi.
di: Maria Lucia PANUCCI
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