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La denuncia dell’Anpal
Nel 2020 con l’emergenza Coronavirus si perderanno mezzo milione di posti di lavoro in Italia. Il dato allarmante è stato presentato dal presidente dell’Anpal, Mimmo Parisi, in audizione alla commissione Lavoro del Senato. Una luce secondo Parisi si vedrà solo l’anno prossimo quando si dovrebbero recuperare circa 250 mila posti, la metà quindi di quelli persi, mentre si tornerà ai livelli occupazionali pre epidemia, con 23,4 milioni di lavoratori, solo nel 2023.
Il crollo occupazione è stato fatto tenendo conto delle stime del Def, che prevede una perdita dell’8% del Pil nel 2020 e di recupero del 4,7% nel 2021. “Sulla base di questi calcoli – ha detto – si può prevedere una perdita di quasi 500mila posti di lavoro nel 2020. Sempre sulla scorta dei dati del Def, si può stimare che la ripresa dell’anno successivo permetterà un recupero solo parziale dell’occupazione, con un saldo negativo pari a 260 mila posti di lavoro alla fine del 2021. Si stima inoltre, secondo una previsione ottimistica, un lento recupero che permetterà di tornare ai livelli pre-crisi solo nel 2023?.
Secondo il presidente sia dai dati del Def, sia dalla letteratura corrente in Europa e nel mondo, la ripresa economica maggiormente prevedibile sarà caratterizzata da un modello a swoosh, cioè il mezzo baffo. “Anche se ci dovesse essere una seconda ondata del virus, la crescita proseguirà, senza interrompersi”, ha aggiunto. Però il tasso di crescita e anche la risposta a una possibile ricaduta saranno condizionate da diversi fattori. In particolare, Parisi sottolinea che bisogna guardare alle risorse del Fondo sociale europeo (38 miliardi nel 2021-27) favorendo una rapida messa a disposizione e un rapido utilizzo di queste risorse in raccordo con le Regioni e il Governo. “Abbiamo quindi un’ulteriore opportunità di finanziare misure adeguate a fronteggiare la crisi”, ha concluso.
di: Maria Lucia PANUCCI[:]