
I due gruppi dovranno fare concessioni per ottenere il via libera
Psa Peugeot Citroen e Fca Fiat Chrysler riceveranno entro il 17 giugno la riposta dell’Antitrust europeo alla notifica che hanno inviato sul loro piano di fusione. Lo ha riferito la portavoce della Commissione Ue Arianna Podestà rispondendo invece con un secco “no comment” alla domanda sulle indiscrezioni di stampa secondo cui l’esecutivo comunitario avrebbe chiesto modifiche al progetto.
La Commissione può chiedere, infatti, dei “rimedi”, in particolare cessioni di asset, ove ritenga che un progetto di fusione, se realizzato, peggiori il quadro della concorrenza nel mercato Unico. In questo caso Bruxelles può avviare una “indagine approfondita” sul progetto. E secondo varie indiscrezioni lo farà.
Stando infatti alle ultime note di agenzia, il Comitato antitrust europeo avrebbe espresso preoccupazione perché una volta che PSA e FCA avranno completato la fusione potrebbero disporre di un’elevata quota di mercato nel settore dei veicoli commerciali leggeri e quindi potrebbero essere necessarie concessioni speciali affinché ottengano il tanto agognato via libera alla fusione da 50 miliardi di dollari, per dar vita alla quarta maggiore casa automobilistica al mondo.
Entrambe, a quanto pare, sono state informate la scorsa settimana dei timori della UE e se non riusciranno nei prossimi giorni a dissipare questi dubbi, rifiutando di offrire concessioni entro mercoledì (concessioni ovviamente ancora da stabilire), l’accordo potrebbe essere sottoposto a un’indagine approfondita lunga quattro mesi.
La pressione da parte dell’UE non sembra però al momento preoccupare gli investitori: il titolo PSA è in rialzo a Parigi del 3,66% a 15,995 euro, mentre a Milano FCA cresce del del 2,72% a 9,565 euro.
di: Maria Lucia PANUCCI
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