
L’Antitrust europeo teme che l’operazione possa ridurre la concorrenza rispetto ai veicoli commerciali leggeri in Europa ma i gruppi si dicono tranquilli e pronti a collaborare
La Commissione Europea ha deciso di aprire un’indagine approfondita per valutare la fusione progettata tra Fca e Psa. L’Antitrust europeo teme che l’operazione possa ridurre la concorrenza rispetto ai veicoli commerciali leggeri (furgoni) inferiori a 3,5 tonnellate in 14 Stati membri dell’UE e nel Regno Unito. In molti Paesi Psa o Fca sono già i leader di mercato nei veicoli commerciali leggeri e la fusione tra i due gruppi ridurrebbe la concorrenza, rimuovendo uno dei concorrenti principali.
“I furgoni sono importanti per le persone, le pmi e le grandi imprese, quando si tratta di consegnare merci o di fornire servizi ai clienti – ha detto la vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager. – Il mercato è in crescita ed è sempre più importante in un’economia digitale, in cui i consumatori privati si affidano più che mai ai servizi di consegna. Fiat Chrysler e Peugeot Sa con il loro ampio portafoglio di marchi e modelli hanno una forte posizione commerciale nei furgoni in molti Paesi europei. Valuteremo con attenzione se la transazione proposta comporti ripercussioni negative per la concorrenza in questi mercati e assicuri che si conservi un panorama sanamente competitivo per le persone e le imprese che si basano su questi veicoli per le loro attività“.
Nonostante l’indagine le due società hanno comunque confermato la fusione. In una nota congiunta Fca e Psa ribadiscono che l’obiettivo è quello di concludere l’operazione entro la fine del primo trimestre 2021. “I preparativi per la fusione procedono come da programma. Le autorità antitrust di diverse giurisdizioni hanno già dato la loro approvazione, tra cui Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia” si legge nella nota.
Tutto questo in uno spirito collaborativo nei confronti della Commissione europea. “Nel portare avanti le attività dei team di lavoro congiunti Psa-Fca forniremo alla Ce e alle altre autorità di regolamentazione coinvolte – prosegue la nota – informazioni dettagliate sui significativi benefici derivanti della fusione proposta per i clienti, l’industria in Europa e ciascun gruppo“.
di: Maria Lucia PANUCCI
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