
Il commissario Ue all’Economia ha ammesso che in Italia possano manifestarsi le conseguenze sociali della crisi, soprattutto sul fronte dell’occupazione
«Ho paura per questo autunno». Il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, lo dice apertamente. Se guardiamo soltanto all’andamento del Pil, il peggio sembra essere alle spalle. Ma per lui c’è il rischio concreto che passata l’estate in Italia si manifestino le conseguenze sociali della crisi, soprattutto sul fronte dell’occupazione. È anche per questo che il commissario spera in un accordo rapido sul Recovery Fund. «Uno strumento – ha spiegato in una intervista a La Stampa – che in attesa dei soldi veri, in arrivo soltanto a partire dal 2021, potrebbe aiutare a migliorare il clima di fiducia in Italia, favorendo così la ripresa economica già a partire dai prossimi mesi».
Però l’Italia deve muoversi e presentare il Recovery and Resilience Plan già entro ottobre affinché l’Ue possa avere il tempo di dialogare e di approvarlo. «Dovrà contenere proposte specifiche su investimenti e riforme, con tempistiche e tappe molto chiare e dovrà includere le priorità condivise a livello Ue, come il Green Deal e la transizione digitale, oltre alle raccomandazioni che la Commissione pubblica per ogni Paese», ha aggiunto.
Secondo Gentiloni, l’impatto della crisi economica nel nostro Paese sarà più forte che altrove in quanto l’Italia è stato il Paese europeo con il periodo di chiusura più prolungato. «Le previsioni sulla ripresa nel prossimo anno sono basate su diversi fattori, non ultimo le preoccupazioni legate al fatto che la zona più colpita dalla crisi sanitaria è anche la zona motore dell’economia italiana – ha sottolineato. – Inoltre ci sono timori sul commercio internazionale: l’Italia è un Paese molto orientato all’export e questo ha un impatto. Comunque si prevede un rimbalzo di crescita superiore al 6%».
A preoccuparlo di più è il fronte del lavoro con tassi importanti di disoccupazione. Ecco allora che lo strumento europeo Sure potrebbe permettere all’Italia di rafforzare la cassa integrazione: «Abbiamo già ricevuto manifestazioni di interesse da parte di due terzi degli Stati membri, tra cui l’Italia, ma non credo che ci saranno problemi a soddisfare le richieste di tutti. Penso che una portata di 100 miliardi sia realistica. Molti grandi Paesi come Francia, Germania e Olanda, non faranno domanda perché non hanno interesse», ha rassicurato. L’ex premier ha poi spiegato che i fondi arriveranno solo dopo aver completato il deposito delle garanzie.
Infine sulla clausola che sospende il Patto di Stabilità (leggi qui), Gentiloni ha spiegato: «Oggi non possiamo prevedere quando questa decisione sarà presa. Al momento si discute, non abbiamo precedenti. Io reputo interessante il criterio suggerito dall’European Fiscal Board: per la disattivazione della clausola non dovrebbe bastare il semplice ritorno della crescita dell’Unione, ma servirà un ritorno ai livelli di Pil pre-crisi».
di: Maria Lucia PANUCCI
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