
Gli analisti si aspettavano in media un +2,5%
La Cina, da dove ha avuto origine il Coronavirus, sembra essere il primo Paese da uscire dalla crisi. Accelera infatti più del previsto la crescita nel secondo trimestre dell’anno con un balzo del Pil al 3,2%. Molto di più di quanto si attendevano gli analisti che prevedevano in media un +2,5% rispetto allo stesso trimestre del 2019. Un bel passo in avanti soprattutto in rapporto alla contrazione del 6,8% nei primi tre mesi dell’anno.
A trainare la ripresa sono state le misure a sostegno dell’economia messe in campo dal Governo centrale dopo le chiusure per il contenimento del virus. Su base congiunturale, la crescita nel secondo trimestre è stata dell’11,5%, dopo un crollo del 10% nei primi tre mesi.
«In generale l’economia nazionale ha superato gradualmente l’impatto avverso dell’epidemia nella prima metà dell’anno e ha dimostrato uno slancio di crescita tonificante e graduale recupero – si legge in una nota diffusa dall’Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino. – Dobbiamo comunque essere consapevoli del fatto che alcuni indicatori sono ancora in calo e che le perdite causate dall’epidemia devono ancora essere recuperate».
Infatti l’export ha segnato a giugno un + 0,5% rispetto a maggio grazie al boom di domanda di materiale medico, mentre l’import è aumentato del 2,7% sulla spinta della richiesta di componenti dell’elettronica e materie prime. Ma se si allargano gli orizzonti e si guarda al secondo trimestre l’export è salito dello 0,1% e l’import si è contratto del 9,7%,
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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