
La Ue fatica a concludere gli accordi con le altre case, Pfizer, Sanofi e Johnson & Johnson
Novità positive in arrivo sul fronte vaccino anti-Coronavirus. A comunicarle è stata la società Moderna che ha annunciato di aver completato con successo una sperimentazione su un gruppo di scimmie che, grazie al trattamento somministrato, sono riuscite a sviluppare una risposta immunitaria contro il COVID-19 e a proteggersi contro l’infezione.
Alle scimmie sono stati somministrati 10 o 100 microgrammi di vaccino. In tutti gli animali che hanno ricevuto le dosi più alte, nessuna replicazione virale è stata rilevabile nei nasi due giorni dopo essere stati esposti al virus. E nessuna replicazione virale è stata osservata nel liquido polmonare di 7 animali su 8 in entrambi i gruppi di dosaggio. Tutte le scimmie hanno mostrato almeno qualche segno di protezione, con un’infiammazione limitata osservata nei polmoni di entrambi i gruppi.
In pratica entrambe le dosi si sono rivelate efficienti nel proteggere dalle replicazioni virali polmonari e dalle infiammazioni dei polmoni, mentre la dose più alta ha protetto anche dalla replicazione virale nel naso.
Lo studio ha permesso di sperare nell’arrivo quanto prima di una protezione anche per gli umani e questo ha fatto salire di non poco le azioni di Moderna a Wall Street, di ben due punti percentuali.
Altre aziende si stanno adoperando per mettere in commercio un vaccino che blocchi la pandemia e, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, Nonostante sia necessario siglare accordi il prima possibile nell’ambito della corsa internazionale per assicurarsi il vaccino più promettente, la Ue fatica a concludere in fretta le trattative con Pfizer, Sanofi e Johnson & Johnson a causa di discussioni che riguardano il prezzo, il metodo di pagamento e i potenziali costi di responsabilità.
Le negoziazioni della Ue con Johnson & Johnson sono tra quelle in fase più avanzata, ma non sono ancora andate in porto a causa di un botta e risposta sulla modalità di ripartizione dei costi di responsabilità nel caso in cui il potenziale vaccino mostrasse effetti indesiderati inaspettati.
La francese Sanofi è in trattative per la fornitura alla Ue di 300 milioni di dosi del potenziale vaccino che sta sviluppando con la casa farmaceutica britannica GlaxoSmithKline e chiede il pagamento anticipato per l’intero lotto, secondo due funzionari.Ma la Ue vuole pagare a rate e dilazionare alcuni pagamenti fino a quando il vaccino non avrà superato test clinici su larga scala.
Nonostante questi contrattempi almeno un accordo è stato raggiunto a giugno da quattro grandi Paesi della Ue con AstraZeneca per la fornitura del vaccino che la casa farmaceutica sta sviluppando in collaborazione con l’Università di Oxford e l’intesa verrà a breve estesa a tutto il blocco dei 27 Paesi.
di: Maria Lucia PANUCCI
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