
Il dato è in leggero miglioramento rispetto a giugno ma pesano ancora le incertezze su possibili quarantene e chiusura dei confini
Il settore aereo è ancora in rosso e non riesce ad uscire dalla crisi dovuta all’emergenza Coronavirus. Anche a luglio il comparto ha sofferto e la domanda di voli ha fatto registrare livelli molto bassi, -79,8% rispetto allo stesso mese del 2019. Lo certifica IATA – Internation Air Transport Association che ha comunque riconosciuto un leggero miglioramento rispetto il mese precedente, quando il crollo era stato dell’86,6%, grazie alla ripresa delle tratte con Russa e Cina e alle riaperture in area Schengen che hanno contribuito a stimolare la domanda internazionale in Europa.
«La crisi della domanda è proseguita con poca tregua a luglio. Con essenzialmente quattro viaggiatori su cinque che rimangono a casa, l’industria rimane in gran parte paralizzata. La riapertura e la chiusura dei confini da parte dei Governi o la rimozione e la reimposizione delle quarantene non dà a molti consumatori la fiducia necessaria per fare piani di viaggio, nemmeno alle compagnie aeree per ricostruire i propri orari», ha affermato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo della IATA.
di: Maria Lucia PANUCCI
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