
Una perdita di fatturato enorme dovuta ai mancati acquisti in cibi e bevande
Secondo quanto emerso dall’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Ismea, il crollo delle attività del settore della ristorazione ha avuto un effetto negativo a cascata sull’agroalimentare.
L’acquisto di cibo e bibite per colazioni, pranzi e cene fuori casa è diminuito del 40%, una riduzione drastica che pesa sulla vendita di molti prodotti: non solo vino e birra, ma anche carne, pesce, formaggio e salumi, ingredienti molto richiesti per i pasti fuori casa e che hanno visto quindi bloccarsi il proprio principale canale di commercializzazione.
Secondo Coldiretti il bonus di filiera che stanzia 600 milioni di euro con un contributo a fondo perduto a favore di ristoranti e agriturismi in difficoltà è importante, anche se ancora non sufficiente. Il contributo verrà riconosciuto a tutti coloro che hanno subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020 rispetto al 2019.
Sul settore della ristorazione rischia di tornare a pesare il nuovo Dpcm che prevede la chiusura dei locali alle 24 ma che vieta la consumazione in piedi al bancone: potranno perciò continuare a servire i clienti solo i locali che hanno tavoli disponibili.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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