
Il Pil si contrarrà moderatamente del 9,9% nel 2020 ma avrà anche una crescita più lenta nel 2021 (4,1%)
«L’Italia si sta riprendendo da un profondo calo della produzione, ma la pandemia e le sue ripercussioni negative persistono e pesano sull’attività economica, in particolare sui servizi. E’ improbabile che la ripresa sia sufficiente a far tornare la produzione ai livelli pre-pandemici entro il 2022». A dare queste brutte notizie è la Commissione Ue nelle sue previsioni economiche che vedono per il Pil italiano una contrazione più moderata per il 2020 (-9,9%) ma anche una crescita più lenta nel 2021 (4,1%) rispetto alle previsioni di luglio (-11,2% e 6,1%).
«Dopo un forte aumento nel 2020, deficit e debito rallenteranno nel 2021 e 2022», scrive la Commissione che prevede che il primo salirà al 10,8% nel 2020 e scenderà al 7,8% nel 2021. Il debito invece aumenterà “nettamente” dal 134,7% del 2019 al 159,6% in 2020 “prima di scendere lentamente verso il 159% nel 2022 grazie alla crescita del Pil“.
Bruxelles aggiunge anche che “le misure di liquidità alle imprese, comprese le garanzie statali, implicano alcuni rischi sulle proiezioni del debito“.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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