
Record a 2.582,6 mld per il debito pubblico
A settembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 29,7 miliardi, in aumento del 6% rispetto allo stesso mese del 2019 ma nei primi 9 mesi dell’anno sono state pari a 288,1 miliardi, in diminuzione del 5,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo comunica la Banca d’Italia nella pubblicazione statistica Finanza pubblica: fabbisogno e debito.
Dallo stesso report emerge che sempre nel mese di settembre il debito delle amministrazioni pubbliche si è attestato a 2.582,6 miliardi di euro, in aumento di 3,8 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo un nuovo record. «Il fabbisogno del mese (20,9 miliardi) è stato solo parzialmente compensato – spiega Bankitalia – dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (-16,3 miliardi, a 84,5) e dall’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che hanno complessivamente ridotto il debito di 0,8 miliardi)».
Se analizziamo i sottosettori il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 4,4 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,6 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile così come la vita media residua del debito, risultando pari a 7,2 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è aumentata di 0,4 punti percentuali, al 20,5%.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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