
I dati del quarto trimestre non indicano la prosecuzione del recupero. Il direttore Mariotti: “l’unica via è innalzare il tasso di crescita del Pil, puntando, da subito, su investimenti e riforme”
La ripresa dell’economia italiana rischia di slittare al 2022. A lanciare l’allarme è il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti, in audizione sulla manovra economica presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. «Nonostante il rimbalzo registrato nel terzo trimestre (+16,1%) – ha spiegato – i livelli di Pil rispetto al terzo trimestre del 2019 sono ancora inferiori del 4,7% e i dati congiunturali per il quarto trimestre non lasciano intravedere la prosecuzione del recupero, considerando anche il contesto in peggioramento fuori dall’Italia. Raggiungere incrementi di Pil intorno al 5% l’anno prossimo (come ritenevano fino a un mese fa molti previsori) richiederebbe forti variazioni positive dal secondo trimestre, che appaiono difficilmente realizzabili. Insomma, si rischia di rinviare la ripresa al 2022».
Il direttore generale di Confindustria ha poi ricordato che secondo la Commissione europea il debito pubblico salirà di 25 punti di Pil quest’anno, molto più che nella media Ue. Ecco allora che diventa essenziale una strategia di rientro consistente nel post-pandemia: l’unica via è innalzare il tasso di crescita del Pil, puntando, da subito, su investimenti e riforme così da accrescere la produttività, rendendo le imprese molto più competitive sui mercati esteri. «Altrimenti – ha sottolineato – sarà impossibile mantenere avanzi primari nell’ordine di circa tre-quattro punti di Pil all’anno per tornare, in 10 anni, ai livelli pre-pandemia».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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