
L’avvocato Matias Morla attacca: “E’ stato lasciato senza cure per 12 ore e l’ambulanza è arrivata in ritardo di mezz’ora. Chiederò l’apertura di un’indagine”
Tutto il mondo piange Maradona. Dopo la notizia shock della sua morte avvenuta ieri per un arresto cardiocircolatorio (leggi qui), oggi è stata aperta la camera ardente alla Casa Rosada di Buenos Aires. Una vera e propria ressa per dare l’ultimo saluto al campione argentino. La gente può sostare qualche secondo, lancia fiori, bandiere e magliette. La bara, di legno chiaro, è chiusa, coperta da una bandiera argentina, da una maglietta della nazionale con il numero 10 e da un’altra del Boca Juniors.
La salma sarà seppellita oggi nel cimitero Jardin de Bella Vista, dove in passato sono stati sepolti sua madre e suo padre (Doña Tota, morta nel 2011 e don Diego, deceduto nel 2015). Creato negli anni ’80, si tratta di un cimitero privato immerso nel verde, a 35 chilometri da Buenos Aires.
Il campione se ne va non senza polemiche. E a lanciarle è stato il suo avvocato e cognato Matias Morla che ha postato un duro comunicato su Twitter chiedendo un’indagine approfondita sulla vicenda. «E’ stato lasciato solo per 12 ore dai sanitari che si sarebbero dovuti occupare di lui – ha scritto. – L’ambulanza è arrivata in ritardo di mezz’ora, un’idiozia criminale».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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