
Il problema rimane il veto di Polonia ed Ungheria ma sia Gentiloni sia Sassoli sono determinati ad erogare al più presto i fondi europei. “Se necessario adotteremo la decisione in 25”
«Siamo in difficoltà senza dubbio, abbiamo un ostacolo che va trattato. Ma siamo ancora nel mezzo del negoziato e resto ottimista, spero che si risolva nei prossimi giorni». A parlare così è il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, rispondendo a una domanda sull’erogazione del Recovery fund, la cui approvazione è bloccata dal veto di Polonia ed Ungheria per la clausola che lega l’erogazione dei fondi al rispetto delle regole fondamentali della democrazia (ne abbiamo parlato qui).
Michel conferma in sostanza quanto già detto dal commissario europea all’Economica, Paolo Gentiloni, che ha rassicurato che l’intenzione è quella di erogare i fondi senza lasciarsi frenare da eventuali intoppi. «Noi certamente non ci faremo bloccare da questi veti – ha spiegato. – Di questo cittadini e mercati possono essere assolutamente certi». Dello stesso avviso anche il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli, affermando che “c’è la possibilità di adottare quelle decisioni anche a 25, anche se sarebbe una scelta dolorosa“. Ma a mali estremi estremi rimedi.
Michel ha anche annunciato che il summit europeo del 10 e 11 dicembre si terrà fisicamente a Bruxelles. «Non può che essere così perché i temi in agenda hanno bisogno che ci guardiamo negli occhi nella stessa sala per tentare di decidere insieme su argomenti difficili per raggiungere l’unità», ha affermato. Durante l’incontro anche il tema Brexit potrebbe finire sul tavolo, ma in questo caso il condizionale è d’obbligo visto che i negoziati vanno ancora per le lunghe. «Londra deve decidere – ha concluso. – Se qualcuna delle due parti dice no avremo un no deal e non sappiamo che conseguenze ci saranno».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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