
I leader del settore dei pagamenti digitali stanno cercando di rispondere alle esigenze dei commercianti
Il cashback di Natale è ufficialmente partito, dopo qualche problema tecnico legato all’App io (ne abbiamo parlato qui) e sta avendo un discreto successo. Si tratta della misura prevista nel più ampio piano cashless dal Governo per favorire i pagamenti digitali a scapito dei contanti e combattere così l’evasione fiscale. Dall’8 al 31 dicembre, salvo proroghe (approfondisci qui), i cittadini che effettueranno almeno 10 acquisti pagati con carta o piattaforme convenzionate nei negozi fisici, potranno ottenere il 10% del rimborso sulle spese fino a un massimo di 150. Rimborso che sarà accreditato direttamente sul conto corrente dell’interessato nei primi mesi del 2021.
I commercianti hanno da subito fatto presente che, per favorire ulteriormente il cashback, sarebbe necessario intervenire anche dal lato delle vendite, abbassando il costo delle commissioni per i pagamenti con il Pos.
Tra le misure già attive c’è quella del credito di imposta del 30% sulle commissione pagate per i pagamenti digitali ricevuti, che può essere usato come compensazione con il modello F24 a partire dal mese successivo a quello dell’avvenuta transazione. Tuttavia i principali player del settore dei pagamenti sono intervenuti per cercare di rendere ancora più facile il passaggio ai pagamenti digitali per i commercianti.
Nexi ha esteso a tutto il 2021 il rimborso delle commissioni fino a 10 euro e Unicredit non applica proprio commissioni per le spese fino a questa soglia. PagoBancomat ha annullato le commissioni per i pagamenti fino a cinque euro, Gruppo Sella ha attivato uno sconto del 50% sul costo di attivazione di Paybylink per pagare a distanza tramite eMail o scansione di Qr-code. Per coloro che aderiscono all’offerta Easy non sono previste commissioni e il Pos è gratuito per sei mesi con zero commissioni per chi aderisce all’iniziativa Solidarietà digitale-vicini e connessi.
Anche alcuni intermediari digitali si sono mossi: Satispay non chiede commissioni per importi inferiori a 10 euro e per quelle più alte prende 0,20 centesimi.
di: Micaela FERRARO
FOTO: AGI
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