Dall’inizio della pandemia l’indice Csi ha messo a punto un rimbalzo del 52%
Investimenti record nel mercato azionario cinese. Dal crollo dello scorso marzo a causa delle restrizioni per arginare la pandemia, l’indice Csi 300 dei grandi titoli quotati a Shanghai e Shenzen ha messo a punto un rimbalzo del 52%. Il motivo? Secondo Ronald Wan, amministratore delegato di della società Partners Capital, gli investitori sono attratti dalla rapida ripresa dell’economia cinese e dagli stimoli decisi da Pechino.
La Cina è stato infatti il primo Paese colpito dal Coronavirus alla fine del 2019 e oggi è anche il primo ad aver ripreso le sue attività. Bisognerebbe fare un approfondimento accurato su questo per verificare se le cose non siano state decise a tavolino ma dall’esterno sembra che sia tutto merito dei duri controlli sullo spostamento delle persone, delle misure di contenimento imposti dal Governo e del tracciamento dei contagi. Questo, spiegano gli analisti, farà in modo che Pechino resti per il 2021 la locomotiva della ripresa globale, soprattutto in un momento in cui le principali grandi economie, compresi gli Stati Uniti, restano penalizzate dal virus.
Finora, grazie alla ripresa record cinese, gli investitori globali hanno investito oltre un trilione di Yuan (150 miliardi di dollari) nei mercati azionari e obbligazionari del Paese.
Ma lo scenario potrebbe cambiare quando la campagna vaccinale negli Stati Uniti e in Europa entrerà nel vivo. «Se questi vaccini funzioneranno, le economie di altri Paesi cominceranno a riprendersi e andremo incontro a una sorta di diversificazione da parte degli investitori, soprattutto in quelle non cinesi. A quel punto – spiega Wan – il mercato potrebbe andare incontro a un aggiustamento a favore dei mercati occidentali».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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