L’azienda prevede di soffrire anche nel primo trimestre del 2021 a causa delle nuove restrizioni sulle varianti del virus
Il Covid ha affossato anche le grandi aziende petrolifere e non poteva essere altrimenti visto che l’intero anno è stato particolarmente duro. Parliamo in questo caso di British Petroleum, società del Regno Unito operante nel settore energetico e soprattutto del petrolio e del gas naturale, settori in cui è uno dei quattro maggiori attori a livello mondiale.
Ebbene ha archiviato un ultimo periodo del 2020 con modesti profitti. In particolare l’utile netto rettificato della BP nel quarto trimestre è stato di 115 milioni di dollari, in calo rispetto ai 2,57 miliardi di dollari dell’anno precedente e solo in leggero miglioramento rispetto ai tre mesi precedenti. La società è scesa sotto la stima media degli analisti di 440 milioni di dollari. Il flusso di cassa operativo è sceso a 2,4 miliardi di dollari nel periodo, da 5,4 miliardi di dollari nel terzo trimestre. Con i prezzi del greggio e i margini di raffinazione sostenuti dal lancio dei vaccini Covid-19 e dalla prospettiva di una ripresa economica, gli investitori si aspettavano che l’anno triste si concludesse con una nota più positiva.
Su base annua la società è stata travolta da un rosso di $ 5,7 miliardi. «Attendiamo con ansia giorni molto migliori per tutti noi nel 2021», ha detto l’amministratore delegato Bernard Looney che prevede sì una ripresa della domanda quest’anno, ma anche di soffrire nel primo trimestre a causa delle nuove restrizioni sulle varianti del virus.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/FRANCK ROBICHON
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