
Per le grandi imprese gli attacchi nel 2020 sono aumentati del 40%
La sicurezza informatica è diventata sempre più importante nel corso degli ultimi mesi, a causa anche della grossa spinta ricevuta dalla digitalizzazione a causa del coronavirus, e dell’aumento della percentuale di lavoro in smart working. Tuttavia, secondo i dati dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano il giro di affari intorno alla cybersecurity ammonta a 1,37 miliardi di euro, in aumento del 4% rispetto al 2019, ma con un’impresa su cinque che ha ridotto la spesa a causa delle restrizioni e del crollo dei fatturati.
Nel 2020 le imprese che hanno materialmente previsto fondi per la cybersecurity sono state il 40% rispetto al 51% del 2019 e il 19% di queste ha ridotto monetariamente gli investimenti. Percentuali non consolanti soprattutto in luce del fatto che il 40% delle grandi aziende e il 49% delle PMI hanno subito attacchi informatici.
Nell’ambito della sicurezza informatica, le aziende hanno e continuano a investire soprattutto sulle soluzione di endpoint security, e di network & wireless security, che insieme coprono il 55% degli investimenti. Accelera anche la spesa nei sistemi industriali e nell’intelligenza artificiale applicata alla cybersecurity, benché Cloud e big data rimangano le tech più diffuse degli ultimi 12 mesi.
Le PMI hanno un rebus più complesso da risolvere: solo il 22% di loro ha previsto investimenti in sistemi di sicurezza quest’anno, anche a causa della mancanza fisica di risorse finanziarie da dedicare all’argomento, perchè le piccole e medie imprese sono state tra le più colpite dalle misure restrittive imposte dalla pandemia.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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