
Presenti Mattarella e Conte. Bucci: “Abbiamo fatto di Genova un modello per l’Italia“
Ponte bagnato ponte fortunato. Una pioggia battente ha accompagnato ieri tutta l’inaugurazione del nuovo viadotto Genova San Giorgio, anche se poi è uscito un meraviglioso arcobaleno, come quasi a voler testimoniare che dopo la tempesta esce sempre il sole. Ed è proprio così: il nuovo ponte è simbolo di rinascita per Genova e per l’Italia intera.
Lungo 1067 metri, 18 pile in cimento armato e 19 campate, ricollega nuovamente la parte est e la parte ovest del capoluogo ligure dopo il crollo parziale del ponte Morandi che causò la morte di 43 persone. Un orgoglio tutto italiano, frutto del lavoro straordinario che più di mille operai hanno svolto per quasi due mesi senza mai fermarsi, come più volte hanno sottolineato i vari rappresentati istituzionali presenti.
La cerimonia è stata semplice e sobria. Nessuna festa, proprio nel segno del rispetto dei parenti di chi è morto in quel tragico evento.

Nonostante la pioggia gli appuntamenti sono stati tutti rispettati. Con l’inno di Mameli è cominciata la cerimonia vera e propria alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
In precedenza, Mattarella ha avuto un incontro privato con il Comitato dei familiari delle vittime del crollo di Ponte Morandi. Nessuno di loro ha voluto partecipare, tranne il fratello di una vittima. «Ci tenevo a incontravi prima della cerimonia del Ponte per sottolineare pubblicamente e in maniera evidente che la ferita non si riemargina, che il dolore non si dimentica e che la solidarietà non viene meno in alcun modo. E condivido la vostra scelta di vederci in prefettura e non sul ponte non perché” l’inaugurazione “non sia importante. Lo è per la città naturalmente. Ma perché quest’incontro è un’occasione raccolta, non di frastuono», ha detto loro durante l’incontro privato.
Con la lettura dei nomi delle 43 vittime del ponte Morandi è entrata nel vivo la cerimonia e subito dopo ci sono stati tre minuti di silenzio. Con il taglio del nastro tricolore, il premier Giuseppe Conte ha inaugurato ufficialmente il ponte, alla presenza anche di una delegazione di operai. «Non siamo qui per tagliare un nastro, e forse non è neanche facile abbandonarsi a intenti celebrativi. E’ ancora troppo acuto il dolore della tragedia – ha detto. – Questo Ponte ci restituisce un’immagine di forza e anche di leggerezza. E’ un’opera mirabile frutto del genio italico, di una virtuosa collaborazione tra politica, amministrazione locale, impresa e lavoro». Ed in merito alla gestione che è stata confermata ad Autostrade per l’Italia ha sottolineato: «Stiamo lavorando per ridefinire la governance della società concessoria. Il nostro obiettivo fondamentale è stato sempre e sarà quello di tutelare l’interesse pubblico che non è stato adeguatamente garantito dalla struttura regolativa della precedente concessione».
Il momento forse più bello è stato il lancio delle frecce tricolore che hanno costellato il cielo in diversi passaggi, fino a disegnare la croce di Sa Giorgio simbolo della città.


Soddisfatti il governatore Toti ed il sindaco e commissario straordinario per la ricostruzione Bucci che hanno sottolineato come il nuovo viadotto sia un modello di successo per l’Italia intera.
Commosso l’architetto Renzo Piano che ha progettato il nuovo viadotto. «E’ un ponte frutto di un lutto. Il lutto non si dimentica, il lutto si elabora. Qui ci siamo smarriti e qui ci ritroviamo per ringraziare chi ha costruito il ponte con rapidità. Mi auguro che il ponte sia amato. Ora il ponte è vostro, lunga vita al ponte!».
di: Maria Lucia PANUCCI
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