
E’ la prima società americana a toccare il traguardo
Apple da record. E’ proprio il caso di dirlo: i titoli volano, segnando un balzo del 59% nel 2020, e Cupertino raggiunge una capitalizzazione di mercato di duemila miliardi di dollari, divenendo la prima società americana a toccare un traguardo che prima sembrava fantafinanza. In pratica oggi la capitalizzazione in Borsa di Apple equivale, più o meno, alla ricchezza prodotta in un anno in Italia.
Ad Apple ci sono voluti 42 anni per arrivare a valere 1.000 miliardi di dollari, ma le sono serviti solo due per arrivare ai 2.000 miliardi. Basta osservare il grafico del fatturato: nel 2019 le vendite hanno raggiunto i 290 miliardi di dollari, rispetto ai 216 del 2018, un aumento di ben il 34%. Nel secondo semestre del 2020, in piena emergenza, il giro d’affari dell’azienda è salito comunque dell’11%. È la conferma della crescita tumultuosa della “tech economy”, uno dei pochi settori, insieme con l’alimentare e la grande distribuzione, in controtendenza in uno scenario devastato dal Covid-19.
Apple è la capofila del “digital power” americano. Amazon di Jeff Bezos e Microsoft, fondata da Bill Gates, valgono 1.600 miliardi di dollari al listino. Alphabet, cui fa capo Google, è a quota mille miliardi. Facebook è a 760 miliardi. Per trovare il primo nome della manifattura bisogna scendere ai 400 miliardi di capitalizzazione totalizzati dalla farmaceutica Johnson & Johnson. Exxon, il gigante dell’energia, è staccatissimo: 176 miliardi.
di: Maria Lucia PANUCCI
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