
L’agenzia Fitch invece abbassa la stima del Pil Italia 2020 a -10%
Per l’Istat l’economia italiana sta mostrando segnali di ripresa, soprattutto grazie al recupero dell’export e in un panorama internazionale in “progressivo miglioramento“. «La caduta del Pil italiano del secondo trimestre è associata a estesi segnali di ripresa emersi, da maggio, per la produzione industriale e da giugno per i nuovi ordinativi della manifattura e per le esportazioni che hanno riportato forti incrementi sia verso i mercati Ue sia verso quelli extra-Ue, interessando tutte le principali categorie di beni», si legge nella nota.
Proprio sul fronte del commercio estero, l’Istituto rileva che “a luglio, stime preliminari sui flussi commerciali con i Paesi extra-UE indicano la prosecuzione della fase di risalita delle vendite all’estero, mentre ad agosto il clima di fiducia delle imprese ha confermato i segnali positivi la cui diffusione coinvolge quasi tutti i settori anche se con intensità diverse“.
In miglioramento anche il mercato del lavoro. «A luglio – afferma – si sono registrati i primi segnali di recupero anche per l’occupazione accompagnati da una intensificazione della ripresa delle ore lavorate pro capite».
E proprio mentre l’Istat dà qualche barlume di speranza, arriva la gelata di Fitch: l’agenzia di rating ha abbassato la propria previsione di crescita del Pil italiano nel 2020 a -10%, dalla precedente stima di -9,5%. Ma ha anche alzato quella per il 2021 a +5,4%, dalla precedente stima del 4,4%. Lo si legge nel rapporto Global Economic Outlook di settembre, in cui si spiega che questo “riflette il punto più basso di partenza per le attività e l’annuncio di uno stimolo fiscale aggiuntivo a livello nazionale“.
di: Maria Lucia PANUCCI
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