
Era previsto per 8 giorni da lunedì. Sulla riforma fiscale chiedono: “Via l’aliquota del 38% per aiutare le famiglie”
Niente più sciopero per i commercialisti. Il Governo ha promesso sia la moratoria per le sanzioni per i versamenti fino al 30 ottobre sia un confronto sulla riforma fiscale, e così i professionisti hanno deciso di revocare la mobilitazione indetta dai sindacati a partire dalle 24 del 14 settembre per 8 giorni.
I commercialisti hanno formulato una proposta per rendere più equa la tassazione del ceto medio e intendono proporla al Governo in vista dell’annunciata riforma. «Condividiamo l’attenzione che l’attuale Esecutivo sta ponendo sui redditi del ceto medio — dicono —, la priorità deve essere data ora a quei redditi compresi tra 28.000 euro e 55.000 euro lordi che scontano un’aliquota marginale del 38%, la quale, considerato il livello dei redditi su cui viene applicata, appare più espropriativa che progressiva. Al costo finanziario di 9 miliardi di euro, sarebbe possibile abrogarla ed espandere dunque quella del 27% fino a 55.000 euro, riducendo così in modo strutturale il numero di aliquote Irpef da 5 a 4».
C’è poi l’eterno tema della semplificazione in un sistema fiscale tra i più intricati al mondo. «Da tempo avvertiamo che il sistema di complicazioni è ormai arrivato a un punto di non ritorno. Nessuno più di noi commercialisti conosce l’inestricabile groviglio delle norme tributarie e il livello di complessità, al contrario di ciò che dice la vulgata comune, non agevola il nostro business».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: