
Uno studio voluto da Cisco ha analizzato le attitudini dei lavoratori
Si chiama Workforce of the Future, è uno studio commissionato da Cisco a Censuswide e condotto su un campione di più di 10 mila intervistati in 12 Paesi tra Europa, Medio Oriente e Russia, a cui è stato chiesto come si comporterebbero se fossero Ceo per un giorno.
La prima cosa che la maggior parte degli intervistati, il 74%, riterrebbe importante sarebbe creare a partire dal prossimo anno una politica stabile per il lavoro flessibile, unitamente alla disponibilità di strumenti tecnologici per lavorare ovunque come in ufficio, risposta che viene data dall’83% degli intervistati.
Il periodo post lockdown ha rappresentato un momento di svolta che ha messo in discussione le consuetudini culturali e il mondo del lavoro per come lo si è sempre conosciuto: se prima della quarantena era solo il 10% dei lavoratori ad aver adottato la formula dello smart working e nel 48% dei casi le aziende non permettevano questa possibilità, adesso le percentuali si sono decisamente invertite. L’87% dei lavoratori italiani vorrebbe adottare formule di lavoro ibrido, un po’ in ufficio e un po’ da casa, grazie alla maggior autonomia sperimentata che ha portato il 64% a essere più produttivo e anche a trovare un equilibrio migliore nella work life balance.
Secondo gli italiani per rimanere al passo con i tempi le aziende nel 2021 dovrebbero dare priorità agli investimenti tecnologici, aumentare la formazione e rendere i posti di lavoro più sicuri da un punto di vista sanitario. Inoltre, il 29% sottolinea la necessità di incrementare la sicurezza informatica.
Le aspettative sono molto alte ma il 41% dei lavoratori pensa che il proprio datore di lavoro non adotterà un’organizzazione del lavoro ibrida.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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