
Sono circa 4,8 milioni i posti di lavoro dell’aviazione a rischio a causa del calo della domanda di viaggi aerei di oltre il 75% rispetto al 2019
Nuovo allarme dalle compagnie aeree, in crisi profonda a causa del Covid. Secondo le stime dell’Air Transport Action Group sono circa 4,8 milioni i posti di lavoro dell’aviazione a rischio a causa del calo della domanda di viaggi aerei di oltre il 75% rispetto al 2019.
L’impatto delle restrizioni ai confini e delle misure di quarantena relative al Covid-19 hanno di fatto chiuso l’industria aeronautica, mettendo a terra gli aerei e lasciando inutilizzate le infrastrutture e la capacità di produzione di aeromobili.
E così l’International Air Transport Association (IATA) e l’International Transport Workers’ Federation (ITF) hanno chiesto un intervento urgente da parte dei Governi. «L’aviazione sta affrontando una catastrofe occupazionale senza precedenti – ha sottolineato Alexandre de Juniac, direttore generale e Ceo di IATA. – Le compagnie aeree hanno ridotto i costi fino all’osso, ma hanno solo 8 mesi e mezzo di liquidità nelle casse alle condizioni attuali. Decine di migliaia di posti di lavoro sono già andati persi e, a meno che i governi non forniscano maggiori aiuti finanziari, è probabile che aumentino fino a centinaia di migliaia». Di fronte a questa situazione le due associazioni chiedono non solo un sostegno finanziario immediato, ma anche una collaborazione da parte dei Governi per riaprire i confini in modo sicuro. «Ciò significa mettere in atto uno schema globale per testare tutti i passeggeri per Covid – concludono da IATA. – Solo così la quarantena può essere rimossa e i passeggeri possono avere la sicurezza di volare di nuovo».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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