
L’Italia è 14esima nella classifica Ue per quanto riguarda la parità di genere. Occorreranno più di 60 anni per conseguire la piena uguaglianza
Nel nostro Paese appena il 18% delle posizioni regolate da un contratto da dirigente sono occupate da donne, una percentuale che negli ultimi 10 anni è cresciuta di appena lo 0,3%, rimanendo quindi sostanzialmente invariata. Non solo. L’Italia è al 14esimo posto dell’Unione europea per quanto riguarda la parità di genere e se si osserva la velocità di progressione degli indicatori, bisogna constatare che di questo passo occorreranno più di 60 anni per conseguire la piena parità di genere. A lanciare l’allarme è uno studio sulle politiche di uguaglianza di genere sulla leadership femminile, realizzato dall’Osservatorio mercato del Lavoro e competenze manageriali di 4.Manager.
Dal report emerge che in Italia permangono problematiche locali e culturali. Nel 2018 aveva un’occupazione solo il 32% delle donne meridionali contro il 60% delle donne del Nord. Esiste inoltre un fenomeno di “segregazione”, nell’istruzione e nel lavoro, che rende più complessa per le donne la possibilità di cambiare ambito lavorativo.
Anche i dati sulla digitalizzazione nel mondo del lavoro penalizzano le donne italiane e collocano il Paese in fondo alla classifica europea. Nel 2019 soltanto il 10% delle donne ha effettuato una formazione per migliorare le proprie competenze digitali, contro il 18% della media Ue. La percentuale di italiani con competenze digitali che vanno oltre quelle di base è del 19% per le donne e 25% per gli uomini, mentre nell’Ue si parla del 31% per le donne e del 36% per gli uomini.
La promozione dell’uguaglianza di genere è fondamentale soltanto per circa un quarto degli italiani, rispetto al 54% a livello europeo. E i dati purtroppo lo confermano.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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