
Il Capo dello Stato elogia medici e infermieri che si sono “dimostrati all’altezza di una minaccia di così vasta portata”. Speranza: “il vaccino è un diritto, non un privilegio”
Oggi è la prima Giornata Nazionale per il personale sanitario, istituita per ricordare e celebrare tutti i medici, infermieri, assistenti sociosanitari, socioassistenziali e volontari, che hanno combattuto in prima linea contro il coronavirus fin dai primi momenti, poco più di un anno fa quando ancora non si parlava di pandemia.
Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri Filippo Anelli: «il nostro sistema sanitario nazionale, pur tra le tante difficoltà, sta fronteggiando una prova senza precedenti e si dimostra più che mai un patrimonio da preservare e su cui investire, a tutela dell’intera collettività. Per queste ragioni rivolgo, a nome di tutti gli Italiani, un saluto riconoscente a tutto il personale sanitario ed esprimo commossa vicinanza ai familiari dei caduti per la salvaguardia della salute di tutti noi».
Mattarella si è soffermato poi sull’importanza di rinnovare la riconoscenza del Paese verso coloro che si trovano ancora oggi a combattere in prima linea contro un virus che ancora ci affligge: «fin dall’inizio della diffusione del virus, il personale sanitario si è dimostrato all’altezza di una minaccia di così vasta portata, impegnandosi al meglio, con tutti gli strumenti a disposizione, al fine di evitare che l’epidemia precipitasse in una catastrofe irreversibile – ha detto Mattarella – è stato un impegno contrassegnato da difficoltà e sofferenze: moltissimi operatori hanno contratto il virus e tante sono le vittime che abbiamo dovuto piangere tra medici e infermieri. Soprattutto a loro va dedicata questa Giornata».
È intervenuto per commemorare il reparto anche il ministro della Salute Roberto Speranza: «il diritto a esser curato, sancito dalla Costituzione, è grande bandiera della nostra civiltà. E se questo è vero, e vero anche rispetto alla campagna di vaccinazione – ha detto – il vaccino è un diritto non un privilegio di pochi e dobbiamo batterci affinché sia gratuito e affinché sia un’opportunità per tutti, senza differenze tra popoli e nazioni».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/FABIO FRUSTACI
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