
L’allarme per le procedure lunghe che portano a circa 20 mila euro di spesa
Avviare un’impresa in Italia significa affrontare diversi impedimenti burocratici, con procedure lunghe, complesse e costose che rischiano di scoraggiare l’imprenditore ancora prima che imbastisca davvero l’attività. Nello specifico, per tagliare il nastro di partenza è necessario adempiere a 86 pratiche con quasi 20 mila euro di spese. Lo dimostra l’analisi dell’osservatorio nazionale della Cna Comune che vai, burocrazia che trovi.
Tra le attività che è più difficile avviare ci sono le officine per le auto, che prevedono appunto 86 adempimenti e 19.700 euro di spesa per le pratiche; le gelaterie, che hanno 73 adempimenti, i bar che ne contano 71, gli acconciatori che ne hanno 65 da sbrigare presso 26 enti differenti con un onere di 17.500 euro.
Secondo l’osservatorio, le procedure lunghe e costose hanno un impatto negativo sullo sviluppo economico del Paese e ne rappresentano il primo e più importante impedimento. La vicepresidente di Cna Stefania Milo ha dichiarato che da tempo la Confederazione sollecita la lotta contro la cattiva burocrazia: «nonostante lo sforzo profuso dal Parlamento l’azione di ammodernamento appare ancora inadeguata – ha dichiarato – rimangono elementi di disomogeneità, soprattutto a causa dell’intreccio dei molteplici centri di produzione normativa che alimentano sovrapposizioni e ritardi per l’avvio dell’attività di impresa».
La speranza è che il Recovery Plan renda possibile la realizzazione dei necessari investimenti in digitalizzazione, innovazione e capitale umano per modernizzare la pubblica amministrazione, in modo che la gestione della burocrazia diventi meno difficile e, non ultimo, meno onerosa.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ASKANEWS
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