
Parola d’ordine: flessibilità
In un’ottica di economia circolare, con la sempre maggiore attenzione che si presta al tema della sostenibilità ambientale, sta cambiando la logica progettuale dietro la costruzione degli stadi. L’idea è di abbandonare la rigida staticità moderna per andare incontro a un futuro fatto di flessibilità e modelli smontabili, in tutto o in parte. A partire dalle tribune, che potrebbero essere costruite per essere adattabili a qualunque tipo di evento anche di vario genere.
I primi esempi ci sono già: il Singapore National Stadium, per esempio, è stato progettato con una tribuna flessibile in grado di modificare morfologia in tre minuti, da DP Architect e Arup.
E si potrebbe utilizzare la stessa tecnologia per movimentare il campo da gioco, per esempio, così che all’interno di uno stesso stadio oltre al gioco del calcio si potrebbe tenere un incontro di pugilato o un match di pallavolo. Le ipotesi sono moltissime.
I Mondiali di calcio in Sudafrica nel 2010 e in Brasile nel 2014 hanno evidenziato le gravi problematiche a livello economico e sociale che possono risultare da una progettazione complicata, e per questo il futuro va verso una maggiore diffusione degli stadi smontabili, più facili da gestire nel post-evento.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/ROBERTO BREGANI
Ti potrebbe interessare anche: