
Il dato stava calando e si era attestato al 21,2% nel secondo trimestre 2019
Tornano a crescere in Italia i giovani che non studiano e non lavorano. Secondo quanto emerge dall’ottava edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) diffuso dall’Istat, nel secondo trimestre 2020 sale al 23,9% la quota di giovani tra i 15 ed i 29 anni che non fanno proprio nulla, i cosiddetti Neet. Incide particolarmente la componente dovuta all’inattività, specie nelle Regioni del Centro-nord, dove la ricerca di lavoro ha subito una brusca interruzione dovuta alla pandemia.
E pensare che il dato stava calando e si era attestato al 21,2% nel secondo trimestre 2019.
In Italia l’aumento è stato più accentuato rispetto al resto d’Europa, accrescendo ulteriormente la distanza (+6 punti percentuali nel secondo trimestre del 2010, +10 punti nel 2020).
Altrettanto alta è la quota di giovani che escono prematuramente dal sistema di istruzione e formazione dopo aver conseguito al più il titolo di scuola secondaria di primo grado (scuola media inferiore). Nel secondo trimestre 2020, in Italia, il percorso formativo si è interrotto molto presto per il 13,5% dei giovani tra 18 e 24 anni, valore in netto calo rispetto al 2010 ma pressoché stabile dal 2017.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/YONHAP
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