
Secondo indiscrezioni sembra che il primo azionista Fitd non voglia accettare la proposta di acquisire la sua partecipazione dell’80% al prezzo di un euro
La possibilità di un accordo tra i primi due principali azionisti di Banca Carige per definire il futuro dell’istituto ligure sembra essere naufragata del tutto. Il primo azionista Fitd (Fondo interbancario di tutela dei depositi) non sarebbe infatti per nulla disposto ad accettare l’offerta da parte del secondo azionista, Cassa Centrale Banca, di acquisire la sua partecipazione dell’80% al prezzo di un euro. Non solo: quest’ultima aveva anche rivendicato una dote da 500 milioni di euro che verrebbe utilizzata per una nuova eventuale ricapitalizzazione.
Secondo rumors di mercato proprio oggi si riunirà il consiglio di amministrazione di Cassa Centrale Banca che dovrebbe tirare le fila sull’esercizio dell’opzione per arrivare al controllo di Banca Carige. Fonti a conoscenza del dossier specificano che nel caso in cui il Fondo respingesse formalmente una offerta, questo farebbe decadere l’opzione a favore del gruppo con base a Trento lasciando mani libere al Fondo per trattare una eventuale aggregazione di Carige con altri istituti. Ed al momento il solo gruppo che potrebbe avere un qualche interesse su Carige sarebbe Unicredit.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO
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