
In Australia via libera alla produzione locale del farmaco anti-Covid dell’azienda svedese
Il vaccino di AstraZeneca è sicuro ed efficace. Lo dicono i risultati della tanto attesa sperimentazione negli Stati Uniti ora disponibili. Secondo quanto riporta la Bbc il farmaco anti-Covid prodotto dall’azienda svedese è risultato efficace al 79% nell’arresto della malattia sintomatica e al 100% nel prevenire che le persone si ammalino gravemente. Non sono stati constatati problemi per quanto riguarda i coaguli di sangue. Alla sperimentazione hanno partecipato più di 32 mila volontari.
«Siamo fiduciosi che questo vaccino possa svolgere un ruolo importante nella protezione di milioni di persone in tutto il mondo da questo virus letale. Ci stiamo preparando a presentare questi risultati alla Food and Drug Administration degli Stati Uniti e per il lancio di milioni di dosi in tutta l’America nel caso in cui il vaccino ottenga l’autorizzazione per l’uso di emergenza negli Stati Uniti». Lo sottolinea Mene Pangalos, Vicepresidente esecutivo, Ricerca e sviluppo biofarmaceutici.
L’ente regolatore dei farmaci in Australia ha dato il via libera alla produzione locale del vaccino AstraZeneca, con le prime dosi attese nei prossimi giorni, mentre parte la seconda fase del programma di immunizzazione. L’approvazione della Therapeutic Goods Administration (Tga) permetterà così alla Commonwealth Serum Laboratory (Csl) di produrre il vaccino Australia nei suoi due laboratori di Melbourne. «L’approvazione della nostra produzione in Australia era cruciale per assicurare che il vaccino prodotto localmente abbia esattamente la stessa composizione ed efficacia dei vaccini prodotti all’estero, che abbia la stessa qualità e sia libero da contaminanti – spiega la Tga in un comunicato. – Da oggi oltre 1000 medici di famiglia si uniscono al programma di vaccinazione che entra nella fase B1, con l’obiettivo di inoculare sei milioni di persone vulnerabili, inclusi gli over 70, gli aborigeni sopra i 55 anni e gli operatori sanitari. Oltre 200 mila dosi sono riservate ai medici attorno al paese, oltre a 50 mila destinate alle cliniche respiratorie. La fase iniziale del programma continuerà per le prossime sei-otto settimane finché tutte le persone nel gruppo avranno ricevuto la seconda iniezione. Le massicce inondazioni che hanno messo a dura prova le Regioni orientali del Continente avranno certamente ripercussioni anche nel progresso del programma di vaccinazione. Inevitabili i ritardi, secondo le autorità sanitarie, per le aree più colpite dalle alluvioni, in molte delle quali le popolazioni sono state costrette a evacuare».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/DAN HIMBRECHTS AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT
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