
Performance economiche e occupazionali ottime per il gruppo. Il Ceo si dice pronto alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina
Webuild supera, nel 2020, i target finanziari prefissati. «Nell’anno più difficile abbiamo protetto i nostri lavoratori: siamo orgogliosi di aver salvaguardato i posti di lavoro, nonostante i contraccolpi sul mercato mondiale delle costruzioni del Covid, focalizzandoci su progetti sostenibili, e rafforzando la nostra presenza internazionale sui mercati maturi e a minor rischio, a partire da Italia, Stati Uniti, Europa e Australia» – ha commentato Pietro Salini, Ceo di Webuild, nel giorno della presentazione dei conti.
Alti i dati di occupazione del gruppo nel mondo: 70 mila tra diretti e indiretti, salvaguardando i posti di lavoro di Astaldi. Per quanto riguarda le performance economiche, il portafoglio ordini complessivo ha raggiunto i 41,7 miliardi (33,3 miliardi nel settore costruzioni), 6,4 miliardi il fatturato. Nel corso del 2020, inoltre, è stata completata l’acquisizione del 66% di Astaldi chiudendo l’anno oltre i target finanziari previsti e in linea con gli obiettivi annunciati al 2023.
«Dietro questi risultati» – ha spiegato Salini – «c’è la nostra strategia di sviluppo che punta a far crescere l’occupazione e il lavoro in Italia e negli altri paesi in cui operiamo, con progetti sostenibili e che puntano su innovazione e competenza di tutta la filiera al lavoro con noi. Quasi il 90% del nostro portafoglio ordini nelle costruzioni proviene da progetti che perseguono i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite». I progetti in corso di Webuild puntano a togliere dall’atmosfera 19 milioni di tonnellate di Co2, con un impatto sulla qualità della vita di 87 milioni di persone.
«La creazione di concrete occasioni di lavoro e di occupazione deve essere al centro dell’agenda di Governo e imprenditori» – ha sottolineato Salini. – «Viviamo in una situazione complessa» – ha proseguito – «da cui possiamo riprenderci se sapremo sfruttare questa occasione per ripartire con un nuovo impegno collettivo sul lavoro, con lo sblocco delle infrastrutture al momento ferme e l’avvio di nuove opere, che spingano la ripresa e la competitività del Paese, con una normativa certa che accompagni la ripresa con provvedimenti legislativi concreti che rendano perseguibili gli obiettivi per cui sono stati pensati».
Al momento Webuild è impegnata in Italia con progetti di prim’ordine: la linea 4 della metro di Milano, l’alta velocità Genova-Milano, l’alta velocità Napoli-Bari e il quartier generale Eni a Milano. Tra i grandi progetti, Salini non dimentica il Ponte sullo Stretto di Messina. «La consideriamo un’opera strategica per l’Italia e siamo pronti alla costruzione del ponte. Parliamo di un’opera che potrebbe creare 100 mila posti di lavoro nel Sud» – ha commentato a tal proposito.
Il gruppo è deciso ad arrivare al 2023 rispettando tutti i target di crescita. Per farlo è in progetto il lancio di un processo trasformativo che punta sull’innovazione e sulla inclusione: entro il 2023, il 20% dei ruoli chiave sarà occupato da donne.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO
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