
Tra le ultime iniziative volute da Jane Fraser, prima Ceo donna di una grande banca, la limitazione delle riunioni online. Le società si spaccano sulla possibilità di mantenere lo smart working anche dopo la fine dell’emergenza
Citigroup dice stop alle riunioni fuori dall’orario di lavoro e il venerdì. L’iniziativa, voluta dalla Ceo Jane Fraser, rientra nel programma volto a cambiare le cattive abitudini lavorative create dall’emergenza Covid dell’ultimo anno.
La Fraser ha sostituito all’inizio di quest’anno Michael Corbat nella carica di Ceo, diventando la prima donna alla guida di una delle quattro Big Banks americane. La sua ultima mossa è stata bandire, tramite una nota inviata per e-mail ai 210 mila dipendenti nel mondo, le videochiamate tra i dipendenti della banca il venerdì e ha incoraggiato le vacanze. L’obiettivo è combattere il malessere sul posto di lavoro causato dalla pandemia. L’ultimo giorno della settimana lavorativo è stato, quindi, battezzato dalla Fraser come il Zoom-Free Fridays. Inoltre, il 28 maggio sarà giornata di festività aziendale, ribattezzata Citi Reset Day.
Lo staff di Citigroup è stato inoltre incoraggiato a evitare di programmare riunioni al di fuori di quello che era il normale orario di lavoro prima dell’inizio dell’emergenza.
«I confini poco chiari tra la casa e il lavoro e le giornate lavorative senza sosta in tempi di pandemia hanno avuto un impatto sul nostro benessere. Si tratta di qualcosa che è, semplicemente, non sostenibile» – ha scritto la Fraser nella nota. – «Visto che, per molti di noi, il ritorno a un nuovo tipo di New Normal richiederà ancora qualche mese, abbiamo bisogno di resettare alcune nostre abitudini di lavoro. Quando va avanti regolarmente fino a notte, fino alle prime ore del mattino e anche nei week end» – ha proseguito, – «il lavoro ci impedisce di ricaricare le nostre energie a pieno, e questo non va bene né per voi né, alla fine, per Citi. Dopo aver sentito colleghi da diverse parti del mondo, è diventata chiara la necessità di combattere la ‘Zoom fatigue’ che molti di noi avvertono. Di conseguenza ho superato la mia iniziale resistenza verso questa idea».
La Ceo si era già distinta nel suo primo giorno di lavoro annunciando che Citi sarà a zero emissioni di gas nocivi nelle sue attività finanziarie entro il 2050. Il progetto sarà messo per iscritto entro il 2022.
Ad aggiungersi all’emergenza sanitaria, negli ultimi, è stato lo stress sul posto di lavoro con eccessi mai visti sul fronte degli orari. La scorsa settimana la Cnbc aveva reso pubblici documenti in cui emergevano condizioni di lavoro brutali per i banchieri junior di Goldman Sachs, costretti a lavorare una media di 95 ore alla settimana e ignorati durante le riunioni in videochiamata.
Tema caldo anche lo smart working e la possibilità di concederlo anche dopo la pandemia. Il Ceo di Goldman, David Solomon, ad esempio, definisce il lavoro da casa come un’aberrazione e vuole che i suoi dipendenti ritornino in ufficio il prima possibile. Di pensiero dimile anche Jamie Dimon, ceo di Jp Morgan, in particolare per le new entry. Ritiene, infatti, che l’attività bancaria vada appresa sul campo lavorando gomito a gomito con più senior. «Non si impara molto, stando seduti a casa» – ha commentato Dimon.
Sul fronte opposto, invece, troviamo Ford Motor: i 30 mila dipendenti potranno lavorare da casa anche una volta che la pandemia sarà finita. Altre società stanno cercando di riportare più persone in ufficio, compresi gli stagisti estivi, dopo aver trovato più difficile instillare la cultura aziendale utilizzando la comunicazione tramite videochiamate.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: EPA/ERIK S. LESSER
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