
È quanto emerge da una ricerca della società di consulenza Gartner
Lo smartworking è entrato di diritto nella quotidianità della maggior parte dei lavoratori di tutta Italia, apportando notevoli benefici sia dal punto di vista del dipendente sia da quello dell’azienda (leggi qui). Tuttavia, secondo una ricerca condotta dalla società di consulenza Gartner, ci sono anche dei risvolti negativi che riguardano prevalentemente gli orari di lavoro.
Secondo quanto emerso dallo studio, i lavoratori ibridi, che lavorano da casa in parte o totalmente, staccano dal servizio due o tre ore dopo il normale orario e sono molto più a rischio stress rispetto a coloro che si recano in ufficio. Inoltre, lo smartworker fatica a staccare 1,27 volte più di chi è in azienda. «Il tradizionale orario dalle 9 alle 5 non ha più senso oggi – ha spiegato l’autrice principale della ricerca, Alexia Cambon – perchè siamo in un ecosistema in cui si lavora tutto il giorno da casa e ci sono molte piu’ interruzioni per motivi lavorativi o familiari. Dobbiamo mettere qualche confine perché questo non va bene per la salute mentale, visto che conciliare tutti gli aspetti è diventato più difficile».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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