
Secondo i dati raccolti dall’azienda Tado, durante il 2020 nelle case italiane il riscaldamento diurno è stato acceso il 22% in più rispetto al 2019
Con lo smartworking e il lockdown cresce la spesa per il riscaldamento. A renderlo noto sono i dati diffusi da Tado, azienda specializzata nella climatizzazione domestica: lo scorso inverno nelle case italiane è stato avviato il riscaldamento diurno il 22% in più rispetto all’anno precedente. Lo studio è basato su un campione di circa 300 mila case europee, di cui 32 mila italiane.
I Paesi europei che segnano gli aumenti più bassi sono Danimarca e Svezia ma solo perché l’inverno appena trascorso è stato in media 0,6 gradi più caldo rispetto al precedente.
In Europa la climatizzazione degli edifici e dell’industria rappresenta la metà del consumo energetico e il riscaldamento e l’acqua calda costituiscono circa i tre quarti del consumo energetico di una casa.
Tra i modi per risparmiare sul riscaldamento e sull’acqua calda c’è abbassare il riscaldamento, un solo grado in meno consente di risparmiare fino al 6% in bolletta. Utilizzare il riscaldamento e l’acqua calda solo quando è necessario permette di risparmiare in modo notevole. Infine, anche il passaggio a un termostato intelligente può garantire che solo le abitazioni e gli ambienti occupati siano riscaldati, consentendo al contempo ulteriori risparmi grazie all’adattamento alle condizioni atmosferiche, al rilevamento delle finestre aperte e ad altre funzionalità. Secondo gli studi, l’uso del termostato intelligente può ridurre la bolletta del riscaldamento fino al 31% senza che né il proprietario dell’abitazione né l’inquilino sacrifichi la propria comodità.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/ARCHIVIO/FOLCO LANCIA
Ti potrebbe interessare anche: