
Lo smart working ha cambiato le carte in tavola, in diversi sono disposti a lavorare da remoto per aziende straniere
Il mondo del lavoro ha subito un grosso scossone con il successo dello smart working, imposto dalla pandemia ma che ha apportato notevoli benefici tanto alle aziende quanto agli impiegati. E adesso, il 90% degli italiani sogna l’estero.
Secondo il report condotto dal Boston Consulting Group, su 209 mila persone intervistate in 190 Paesi a livello globale, 9 italiani su 10 si sono detti disponibili a trasferirsi alla ricerca di opportunità di lavoro oltreconfine, un punteggio molto alto e un’inversione di tendenza che secondo lo studio si spiegherebbe con la difficile situazione che si sta vivendo. Ma non solo: il 71% degli intervistati si è detto disposto a lavorare da remoto per aziende straniere senza una presenza fisica nel Paese. «Il Covid ha accentuato un fenomeno già avviato e ha favorito la transizione verso una nuova forma di mobilità – ha spiegato Matteo Radice, managing director e partner di Bcg – fondata su una modulazione del telelavoro, che rappresenta una nuova opportunità anche per le società, da impiegare, però, con attenzione».
La meta più ambita dagli italiani è la Svizzera, che supera il Regno Unito in secondo posto, e la Germania ferma al terzo. Nella media globale, però, la meta preferita dai lavoratori è il Canada, che supera Stati Uniti e Australia fermi al secondo posto a pari merito. Relativamente alla città più ambita, Londra mantiene il primato, seguita da Amsterdam e Dubai, che si classifica terza.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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