
Si tratterebbe di aziende produttrici di supercomputer utilizzati da entità militari della Cina che hanno aiutato il governo di Pechino a modernizzare il suo esercito lavorando anche su programmi per il lancio di armi di distruzione di massa
Altre 7 società cinesi sono finite nel mirino degli Usa. Il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti le ha infatti aggiunte alla sua blacklist, citando motivazioni legate alla sicurezza.
Si tratta in particolare di: Tianjin Phytium Information Technology, Shanghai High-Performance Integrated Circuit Design Center, Sunway Microelectronics, the National Supercomputing Center Jinan, the National Supercomputing Center Shenzhen, the National Supercomputing Center Wuxi e the National Supercomputing Center Zhengzhou.
La motivazione risiede nel fatto che secondo il dipartimento si tratterebbe di aziende “produttrici di supercomputer utilizzati da entità militari della Cina, che hanno aiutato il governo di Pechino a modernizzare il suo esercito lavorando anche su programmi per il lancio di armi di distruzione di massa“. «Il dipartimento del Commercio utilizzerà a pieno la sua autorità per impedire che la Cina faccia leva sulla tecnologia americana per sostenere questi sforzi destabilizzanti di modernizzazione militare», si legge in una nota.
L’inserimento dei nomi nella blacklist implica restrizioni a tutte le società americane che vogliano fare affari con queste aziende cinesi.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/JIM LO SCALZO
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