
L’Italia attende l’autorizzazione dell’Ue per un proroga di 3 anni. Nel frattempo si valuta l’estensione anche ai professionisti, gli autonomi e le ditte individuali a regime forfettario
La fattura elettronica verrà estesa nella platea dei destinatari e nell’arco temporale. L’Italia, infatti, vorrebbe ottenere dall’Unione Europea il via libera per una proroga di altri tre anni dell’obbligo di inviare telematicamente al Fisco tutte le fatture tra privati. In questo modo l’attuale autorizzazione, in scadenza il 21 dicembre 2021, sarebbe prolungata fino alla fine del 2024.
Tra i soggetti che devono procedere con la fatturazione elettronica, potrebbero essere inclusi anche i professionisti, gli autonomi e le ditte individuali nel regime forfettario, al 15% o al 5% per i primi anni di attività, finora esclusi.
Attualmente l’esenzione dalla fatturazione elettronica obbligatoria non vale verso la pubblica amministrazione né per i corrispettivi telematici per chi è tenuto a questo adempimento, come ad esempio i commercianti al dettaglio.
Secondo il direttore generale delle Finanze, Fabrizia Lapecorella, l’estensione della platea consentirebbe di completare sia le finalità anti-evasive sia le finalità di semplificazione, permettendo di avere un quadro completo del fatturato prodotto sul territorio nazionale. Sempre a detta di Lapecorella, l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica non ha generato particolari criticità. Inoltre, gli operatori economici sarebbero riusciti ad adeguare i propri sistemi recependo rapidamente la nuova modalità di fatturazione, anche grazie agli strumenti messi gratuitamente a disposizione dei contribuenti da parte dell’agenzia delle Entrate.
L’idea di ampliare l’obbligo della fatturazione elettronica anche ai forfettari era già stata discussa con la Legge di Bilancio 2020. Poi si era optato per la facoltatività accompagnata da un regime premiale che riduce di un anno il termine a disposizione del Fisco per i controlli sulle partite Iva in flat tax che aderiscono.
Rimane, invece, il nodo della tutela dei dati personali. In Italia l’amministrazione finanziaria e il Garante della Privacy stanno ancora trovando una strada per il provvedimento attuativo della norma sulla conservazione di tutti i dati contenuti nelle fatture elettroniche per 8 anni. In sede comunitaria, d’altro canto, si sta mettendo al centro l’obbligo per i soggetti passivi di tutti i Paesi membri di emettere fatture elettroniche eventualmente attraverso un sistema centralizzato.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/FRANCO SILVI
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