
Anche quella di Singapore non tocca la politica monetaria. Nel primo trimestre del 2021 il Pil è cresciuto per la prima volta dall’esplosione della pandemia
La Reserve Bank of New Zealand ha annunciato di aver lasciato invariato il tasso principale di riferimento allo 0,25%, rassicurando di essere pronta ad abbassare ulteriormente i tassi in caso di bisogno. La banca centrale della Nuova Zelanda ha sottolineato che la politica monetaria attuale rimarrà in essere fino a quando i target sull’inflazione e sull’occupazione non saranno stati raggiunti, ovvero per un periodo prolungato di tempo. Il programma di acquisto di asset (LSAP) è stato quindi lasciato invariato a $100 miliardi di dollari neozelandesi.
Stesso discorso per la banca centrale di Singapore (Monetary Authority of Singapore -MAS-) che ha annunciato di aver lasciato invariata la politica monetaria accomodante adottata, definendola appropriata, sia per l’outlook sull’inflazione, che a causa delle incertezze provocate sul trend dell’economia globale dalla pandemia Covid-19. Nello specifico la MAS ha indicato che manterrà allo zero il valore mediano dell’oscillazione del Singapore Dollar Nominal Effective Exchange Rate (S$NEER).
Contestualmente, le autorità di Singapore hanno diffuso i dati sul Pil, cresciuto nei primi tre mesi del 2021 dello 0,2% su base annua: si tratta della prima espansione dell’economia sud-asiatica dall’esplosione della pandemia. Il dato ha battuto le stime degli analisti che avevano previsto una flessione dello 0,2%.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: REUTERS
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