
Solo Spagna, Francia, Portogallo e Grecia potrebbero presentare il piano di ripartenza già la prossima settimana. L’Italia assicura che rispetterà la scadenza fissata dalla Commissione europea, ovvero il 30 aprile. Ed il ministro Giovannini assicura: “50 miliardi andranno per trasporti e infrastrutture, di cui metà al Sud”
E’ una corsa contro il tempo per poter accedere ai fondi del Next Generation Eu da 750 miliardi. Il 30 aprile è la scadenza, indicativa, fissata dalla Commissione europea per la presentazione dei piani nazionali di Recovery elaborati dagli Stati membri Ue per ricevere appunto i soldi europei.
Finora solo quattro Paesi possono dormire sonni tranquilli, ovvero Spagna, Francia, Portogallo e Grecia. Le fonti diplomatiche europee non escludono che qualcuno di questi presenterà formalmente il piano già la prossima settimana. L’ordine di arrivo non è mera tecnicalità: la quota di prefinanziamento (il 13% del totale del piano) sarà distribuita dalla Commissione, si spera già a luglio, sulla base dell’ordine di consegna dei piani. Nella sostanza, il primo che consegnerà il piano sarà anche il primo a ricevere i soldi.
Altri Paesi sono invece più in difficoltà. In particolare Paesi Bassi e Finlandia hanno già lasciato intendere che probabilmente non saranno puntuali alla scadenza di fine mese. La Germania invece è proprio in crisi. La ratifica è bloccata in attesa della decisione della Corte costituzionale, in seguito al ricorso di alcuni cittadini contro l’indebitamento dell’Ue. I giudici dovrebbero esprimersi entro fine mese. Anche in Polonia la ratifica è bloccata ma in questo caso per questioni politiche perché c’è chi è riluttante ad accettare di aumentare l’indebitamento dell’Ue e non ha alcun intenzione di partecipare al rimborso dei debiti altrui.
L’Italia, che con il governo di Mario Draghi, ha rivisto tutto il piano, è impegnata in una corsa contro il tempo. Il presidente del Consiglio ha tuttavia assicurato, nei giorni scorsi, che il Pnrr sarà pronto per il 30 aprile. E già trapela qualche informazione sugli investimenti. Ai trasporti e alle infrastrutture sono destinati 50 miliardi, di cui la metà al Sud. Lo ha affermato il ministro dei Trasporti e delle mobilità sostenibili Enrico Giovannini a Radio anch’io su Radio Uno Rai. Tra gli interventi previsti il ministro ha elencato l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria e l’estensione della Torino-Venezia.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ASKANEWS
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