
Dovrà pagare un milione di euro per promozioni ritenute scorrette
Guai in vista per Poltronesofà . L’Antitrust ha sanzionato per un milione di euro la società, colpevole nel 2020 di aver diffuso “campagne pubblicitarie ingannevoli e omissive riguardo alle caratteristiche dell’offerta, soprattutto per quanto riguarda la durata temporale, l’estensione delle promozioni e l’entità degli sconti promessi”, come sottolinea l’Autorità in una nota.
In particolare l’Antitrust ha accertato la scorrettezza della promozione Doppi saldi doppi risparmi – sconto 50% + fino a 40% su tutta la collezione + 48 mesi senza interessi diffusa sui media nel periodo 4 gennaio – 9 febbraio 2020, per due aspetti. In primo luogo, è emerso che le condizioni effettive di vendita limitavano l’applicazione delle percentuali di sconto pubblicizzate soltanto ad alcuni divani in catalogo e con la composizione e il rivestimento esposto in negozio. In secondo luogo l’offerta “48 mesi senza interessi” è stata inizialmente promossa con scadenza al 9 febbraio 2020, poi ne è stata anticipata la scadenza al 19 gennaio per infine tornare alla data inziale. Nel periodo in cui l’offerta è stata anticipata l’utente può aver pensato di doversi affrettare all’acquisto senza magari avere il tempo necessario per prendere una decisione consapevole.
Nel mirino dell’Antitrust è finita pure la promozione Supervalutiamo il tuo divano fino a 1.500 Euro, diffusa nel periodo 14 maggio -15 giugno 2020. In questo caso l’Autorità ha verificato che si trattava in realtà di uno sconto percentuale fisso (fino ad un importo massimo di 1.500 euro) già incluso nel prezzo di vendita riportato sul cartellino; lo sconto era garantito a tutti i consumatori interessati, a prescindere dalla valutazione di un eventuale divano usato.
Infine, è stata accertata l’ingannevolezza della promozione 25% di sconto + un altro 25% su tutta la collezione, diffusa nel periodo 3-27 settembre 2020. Sotto accusa l’entità dello sconto promesso, l’effettiva applicabilità dello sconto a “tutta la collezione” e la scadenza reclamizzata della promozione. Il fatto di dire “cosa aspettate c’è tempo solo fino a domenica” o “cosa aspettate c’è tempo solo fino a domani” sono apparse inopportune, senpre nella volontà di spingere il consumatore a fare l’acquisto il prima possibile.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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