
Le linee guida del Parlamento riguardano anche i bonus ristrutturazione, ecobonus, sismabonus standard e bonus facciate
Il 2020 è stato l’anno dei bonus e la maggior parte di essi hanno ricevuto la proroga per tutto il 2021 e per diversi anni a seguire. Adesso, il Parlamento ha approvato le linee guida che disciplinano il Superbonus 110% fino al 2023 e che prevedono l’inserimento di un’aliquota unica del 75% per tutte le agevolazioni immobiliari: dal bonus ristrutturazione all’ecobonus, dal sismabonus al bonus facciate.
L’obiettivo della proroga è moltiplicare gli effetti positivi in termini di riqualificazione e risparmio energetico, oltre ovviamente alla ripartenza del settore edile.
Ma cosa cambia nello specifico? Il Parlamento ha cercato, aggiornando le linee guida, di semplificare le procedure e aggiornare il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. Inoltre, tra le proposte, è stata avanzata quella di razionalizzare tutti i bonus esistenti sotto un’unica aliquota e stabilizzare le agevolazioni fiscali, rendendo i bonus di ristrutturazione strutturali almeno fino al 2025.
Il Governo ha presentato un’altra serie di proposte. Per esempio il potenziamento al geobonus, con gli interventi su edifici e terreni pubblici, la rimozione dell’amianto dagli edifici, la prevenzione e il risanamento del dissesto idrogeologico e la realizzazione di parchi e aree verdi. È prevista l’approvazione di formulari specifici a cui i professionisti potranno far riferimento per gestire i lavori.
Ad oggi le scadenze sono ravvicinate: 30 giugno 2022 per le abitazioni singole e 6 mesi in più per i condomini ma solo se a quella data risultano effettuati almeno il 60% dei lavori.
La conferma definitiva della proroga arriverà nei prossimi giorni con l’approvazione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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