
Chi ha pagato per rimettere a posto l’appartamento privato del premier? I Labour incalzano
“Chi ha pagato la ristrutturazione a Downing Street“? È questo l’interrogativo posto dal Partito laburista britannico, che chiederà un’interrogazione urgente perché il Governo spieghi davanti al Parlamento come il premier Boris Johnson abbia sostenuto le spese per la ristrutturazione del suo appartamento privato.
Non solo: Jess Phillips, una deputata laburista, ha sollevato altri dubbi sollecitando un’inchiesta circa l’uso dei fondi pubblici da parte dell’esecutivo durante la pandemia. Phillips, infatti, ha dichiarato che ci sarebbe un cerchio magico di soggetti che possono contattare per telefono il premier e chiedergli favori, mentre altri verrebbero, a suo dire, lasciati fuori.
Contro Phillips e a favore di BoJo è intervenuto il ministro Liz Truss, che ha assicurato di aver ricevuto delle garanzie a dimostrazione del fatto che Johnson avrebbe pagato di tasca propria secondo le regole della legislatura. Truss non ha specificato però se il capo del Governo al momento della ristrutturazione, avesse già cercato di ottenere fondi dai sostenitori del Partito conservatore come denunciato dall’ex braccio destro di Johnson Dominic Cummings, licenziato lo scorso novembre.
Il licenziamento è un’altra variabile all’interno della poco chiara vicenda di Downings Street: Cummings aveva sostenuto sul proprio blog che Johnson aveva un piano “immorale, stupido e forse illegale” per far sì che i finanziatori Tory pagassero “segretamente” per la ristrutturazione del suo appartamento.
Ciò nonostante, secondo quanto riporta il Daily Mail, il premier avrebbe pagato da solo le 58 mila sterlline dei lavori, perché il piano di ottenere fondi attraverso una Downing Street Foundation non è andato a buon fine.
La morsa della tensione tuttavia non sembra allentarsi: tra pochi giorni, il prossimo 6 maggio, si terranno le elezioni in Scozia e il voto municipale in alcune parti d’Inghilterra, dove il partito conservatore deve consolidare la propria maggioranza. Ma Cummings sta lavorando contro Boris Johnson in un continuo braccio di ferro che ha diversi dossier al centro, compreso quello sulla gestione della pandemia: un argomento complesso considerato che la Gran Bretagna è ai vertici della classifica in Europa per decessi nonostante la campagna vaccinale brillante. Secondo Cummings questo sarebbe dovuto all’incompetenza del premier, che non avrebbe saputo evitare la morte di migliaia di persone.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA/ANDY RAIN
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