
Balzo in avanti ad inizio 2021 quando il valore risulta salito a 431 mld, in aumento del +11,7% da inizio anno, con un guadagno di 45 mld
Cala a doppia cifra il fatturato complessivo delle big del settore industriale e servizi quotate a Piazza Affari. Si tratta di 16 società a controllo privato e 11 società a controllo pubblico, 17 manifatturiere, 6 energetiche/utilities, tre di servizi ed una petrolifera, che valgano 386 miliardi nel 2020. A dirlo è un report di Mediobanca che ha analizzato l’impatto della pandemia del Covid-19 sui bilanci annuali 2020 delle 27 società industriali e di servizi concorrenti all’indice di Borsa Ftse Mib. Balzo in avanti ad inizio 2021 quando il valore risulta salito a 431 mld, in aumento del +11,7% da inizio anno, con un guadagno di 45 mld.
Nel 2020 la loro capitalizzazione è aumentata dell’1,4%, con un guadagno di 5,2 miliardi. Una forte spinta positiva, segnala lo studio, arriva dalle società manifatturiere che hanno guadagnato 19,7 mld rispetto al 2019 (+10,9%) e delle energetiche/utilities (+9,5 mld; +8,2%). Riduzione del valore di Borsa per i servizi (-4,4 mld; -12,9%) e per il petrolifero, rappresentato da Eni che ha subito la frenata più netta (-19,6 mld; -38,8%).
Tra i campioni di crescita in Borsa spiccano DiaSorin (+47,4%), Inwit e Interpump che segnano entrambe +42,8%. Molto bene anche Prysmian (+35,3%) ed Amplifon (+32,8%). Saipem (-49,4%), Leonardo (-43,4%), oltre alla già citata Eni, sono invece i titoli che hanno registrato la maggiore flessione.
di: Maria Lucia PANUCCI
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