
Si va verso una maggiore flessibilità organizzativa
Con il decreto proroghe che è stato approvato dal Cdm lo scorso 29 aprile sono cambiate le regole per il lavoro da remoto negli uffici pubblici, in particolare, è stata cancellata la soglia minima del 50% di lavoratori da mantenere in smart working.
I dipendenti pubblici tornano negli uffici, dunque, seguendo il ritmo delle riaperture commerciali, perché la norma non lega più le pubbliche amministrazioni a una percentuale ma a principi di efficienza, efficacia e customer satisfaction.
Comunque il regime semplificato adottato nell’anno della pandemia resterà in vigore fino a che lo smart working non sarà regolato dai contratti, non oltre il 2021.
Le altre novità riguardano l’adozione dei Piani organizzativi per il lavoro agile, perché dal 2022 non sarà più obbligatorio riprogrammare a casa il 60% delle attività che si possono svolgere da remoto; il limite minimo previsto in caso di mancata adozione dei piani, che passa dal 30% al 15%; la possibilità per le amministrazioni di modificare i piani già presentati alla luce della nuova disciplina.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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