
Possibile lo slittamento del coprifuoco alle 23 o alle 24. La cabina di regia politica che deciderà si riunirà a metà settimana
Dal coprifuoco al wedding, dallo sport ai ristoranti al chiuso fino ai centri commerciali: questa è l’ennesima settimana decisiva per il Governo, già al lavoro per definire il cronoprogramma delle riaperture, in base all’andamento dei contagi con i dati che comunque sembrano mostrare segnali incoraggianti. L’attesa è tanta anche perché sono diversi i settori che chiedono a gran voce la ripartenza, a partire dai centri commerciali che domani alle 11 abbasseranno la saracinesca per qualche minuto come segno di protesta per le chiusure ancora in vigore nel fine settimana.
Per il wedding le Regioni puntano a ripartire già dall’1 giugno con le linee guida messe a punto che prevedono banchetti all’aperto, ospiti rigorosamente distanziati e tutti con la mascherina. Ma una data più probabile è quella del 15 giugno. Il via libera alle piscine al chiuso potrebbe invece avvenire prima. Ovviamente, tutto è condizionato da un’attenta analisi dei dati epidemiologici. «Moltissimi futuri sposi e operatori del wedding – spiega il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini – mi hanno scritto e io li rassicuro: il Governo ci sta lavorando e sulla base dell’andamento dei contagi presto daremo una data per la ripresa perché i matrimoni vanno programmati per tempo. E lo stesso vale per lo sport. Già in settimana ci saranno cabine di regia con il Cts per dare date a questi settori».
Per quanto riguarda i ristoranti al chiuso, caffè al bancone ed il prolungamento del coprifuoco alle 23 o alle 24, le novità potrebbero scattare già da lunedì 17 maggio. Ma la quadra ancora non c’è e il premier Draghi dovrà quindi trovare una sintesi come è accaduto per le riaperture del 26 aprile scorso. La cabina di regia politica che deciderà si riunirà a metà settimana.
Un incontro tra Governo e Regioni è in programma mercoledì per verificare la possibilità di una modifica dei parametri che determinano il cambio di colore e in particolare dell’Rt. L’incontro, secondo quanto si apprende da fonti regionali, sarà preceduto da una riunione dei tecnici delle Regioni per mettere a punto delle proposte. L’obiettivo dei presidenti è quello di considerare non più l’indice di diffusione del contagio per l’attribuzione dei colori ma l’Rt ospedaliero.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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